Beppe Convertini apre una nuova tappa del suo viaggio su Rai 1
La quinta edizione di Azzurro Storie di Mare conquista il pubblico con una partenza brillante e coinvolgente. Nel caldo pomeriggio estivo di Rai 1, Beppe Convertini guida con entusiasmo un percorso narrativo ricco di emozioni, portando gli spettatori a scoprire luoghi incantevoli, persone vere e storie profonde. Ogni puntata diventa così un momento prezioso per riflettere, conoscere e lasciarsi affascinare dal mare e dalle tradizioni.
Il secondo episodio fa tappa in Calabria, tra storia e natura
Sabato 12 luglio, alle ore 17:55, la nuova puntata porta le telecamere nella suggestiva Calabria jonica, una terra che custodisce bellezze autentiche. Isola di Capo Rizzuto e Le Castella accolgono il team della trasmissione in uno degli angoli più affascinanti del Mediterraneo. Questa zona ospita la più grande Area Marina Protetta d’Europa, dove paesaggi incontaminati e cultura secolare convivono con armonia e orgoglio.
Nel corso dell’episodio, le immagini mostrano il maestoso Castello Aragonese, simbolo che emerge dalle acque trasparenti e racconta secoli di storia. I pescatori locali condividono le loro esperienze con sincerità, mentre i sapori tipici e i luoghi di culto rivelano radici profonde, fede viva e un legame fortissimo con il territorio. Il programma costruisce una narrazione intensa e autentica, dove ogni dettaglio riflette l’anima mediterranea della regione.
Una squadra affiatata dà forma a una narrazione viva
Alla produzione lavora con dedizione Paolo Chiparo per TV Press Stars Management. Alla scrittura partecipano Barbara Calabresi, Beppe Convertini e lo stesso Paolo Chiparo, mentre Federico Ferrantini cura la regia con eleganza e precisione visiva. Rai 1 arricchisce la propria offerta con contenuti profondi, legati al territorio e pensati per emozionare, confermando una linea editoriale di alto profilo.
Azzurro Storie di Mare prosegue il suo cammino ogni sabato fino al 13 settembre, alle ore 17:55 su Rai 1.
“Ogni spiaggia custodisce racconti che il tempo non cancella”.
A cura di Mario Altomura
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