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Tra vip e vamp scopriamo Simone Di Matteo: l’outsider che ha fatto della verità la sua firma

Nel panorama affollato della cultura contemporanea, tra lustrini di plastica e parole vuote, emerge una figura che non ha paura di dire ciò che pensa anche a costo di risultare impopolare, di scrivere ciò che sente, di vivere come se ogni giorno fosse l’ultima scena di un grande spettacolo. Simone Di Matteo è molto più di un autore, un editore o un personaggio televisivo: è un’anomalia poetica, un cortocircuito emotivo, un’anima libera che ha deciso di non chiedere mai il permesso per essere se stesso.

In un’epoca in cui l’apparenza ha divorato la sostanza, Di Matteo resta un irriducibile. Le sue parole – che siano su carta, in una diretta social, sullo schermo o attraverso le pagine della testata giornalistica online LOpinione.com, di cui è Direttore Responsabile – colpiscono con la forza di chi ha sofferto e gioito, osservato e agito, amato e perso.

Ogni suo scritto è una ferita aperta, un sorriso beffardo, una carezza che graffia, una lama di un fendente che colpisce dritta il bersaglio grazie alla forza della verità di cui si fa portavoce, una voce fuori dal coro che ha paura di distinguersi dalla massa per metterci di fronte alla realtà delle cose.

Difatti, egli non si limita a raccontare storie: le espone crude, nude, spesso scomode, le commenta con quella buona dose di ironia e quel pizzico di sarcasmo che non guastano mai, come a ricordarci che quella stessa verità non ha bisogno di essere filtrata per essere bella.

Molti lo conoscono come “L’Irriverente”, personaggio inventato esuo personale pseudonimo attraverso il quale commenta sulla carta stampata tutto ciò che il panorama dello show business odierno e la società moderna hanno da offrire.

Altrettanti per le sue campagne a sostegno della comunità LGBTQIA+ o per le battaglie a tutela degli animali in collaborazione con l’associazione nazionale Rispetto per Tutti Gli Animali. Altri, invece, lo ricordano con lo zaino in spalla “Alla scoperta delle civiltà perdute” nel corso della quinta edizione di Pechino Express.

Altri ancora per aver battuto ai fornelli Tina Cipollari nel corso della passata edizione di Celebrity Chef.

In pochi, però, conoscono il suo lato più intimo, quello più ermetico e impenetrabile che soltanto chi sa leggere tra le righe, è in grado di cogliere. Perché Simone non è cattivo, ma autentico.

E la sua autenticità può risultare scomoda a chi ha fatto del compromesso la propria casa. Lui invece no: vive e scrive con l’urgenza di chi sa che la verità, se detta bene, può ancora salvare il mondo. O almeno chi è disposto ad ascoltarla.

Dietro la sua penna tagliente, e al tempo stesso delicata quanto la spina di una rosa, e a quel suo sguardo beffardo si cela una sensibilità rara, una fragilità che si trasforma in forza, un bisogno struggente di bellezza e giustizia.

Simone Di Matteo non vuole piacere a tutti, e forse è proprio questo che lo rende così speciale. Non accetta etichette, né ruoli preconfezionati.

È un artista nel senso più puro del termine: qualcuno che osserva il mondo, lo assorbe, lo rielabora e lo restituisce con una voce unica, inconfondibile, necessaria. 

Non si nasconde dietro le mode, non rincorre il consenso. Vive e scrive come si ama davvero: senza riserve.

E allora sì, lasciamoci guidare dalle sue parole, leggiamole, osserviamole, ma soprattutto, ascoltiamole. Perché in un mondo che ama spacciare improbabili menzogne per assolute verità, abbiamo bisogno di chi si batte per tener fede alla realtà delle cose, nel bene e nel male. 

Con coraggio, con rabbia, con dedizione, con amore. Perché soltanto quando avremo compreso che, in fondo, la vita non è nient’altro che una questione di verità, potremo goderne appieno!

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