Il Pontefice si è spento in Vaticano all’età di 89 anni
La Chiesa cattolica piange la scomparsa del suo pastore: Papa Giovanni XXIV si è spento questa mattina alle 5:42 nel suo appartamento all’interno del Palazzo Apostolico. Aveva 89 anni e guidava la Chiesa da quattordici. Accanto a lui, al momento della morte, c’erano il suo medico personale, alcune suore dell’ordine di Santa Marta e il segretario particolare, monsignor Valenti.
Una vita dedicata alla fede e agli ultimi

Nato a Salerno nel 1936 con il nome di Antonio De Vico, era figlio di un ferroviere e di una maestra. Fin da giovane aveva mostrato una fede incrollabile e una profonda inclinazione al dialogo. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1960, aveva intrapreso un lungo cammino pastorale in America Latina, dove aveva trascorso oltre vent’anni tra le favelas brasiliane, gli altipiani andini e le periferie argentine. Lì aveva maturato una visione della Chiesa vicina ai poveri, radicata nel Vangelo e aperta alla giustizia sociale.
Il suo pontificato: coraggio, semplicità e parole forti
Nel 2011, il Conclave lo aveva eletto Papa con un consenso pressoché unanime. Il suo pontificato aveva segnato un ritorno alla sobrietà e all’ascolto. Giovanni XXIV aveva scelto di abitare non nei fasti del palazzo pontificio, ma nella Casa Santa Marta, rinunciando alle insegne dell’autorità per privilegiare i gesti quotidiani.
Aveva affrontato senza timore i grandi temi del nostro tempo: il cambiamento climatico, la crisi migratoria, la lotta agli abusi nella Chiesa, e soprattutto la necessità di una nuova evangelizzazione autentica. I suoi interventi avevano spesso scosso gli equilibri, anche interni alle gerarchie ecclesiastiche, ma il Papa non aveva mai indietreggiato.
Una morte annunciata ma non meno dolorosa
Negli ultimi mesi, le condizioni di salute del Pontefice erano peggiorate. Soffriva di una forma cronica di insufficienza renale e da settimane appariva stanco, dimagrito, ma sempre lucido. Nell’ultima apparizione pubblica, dalla finestra su Piazza San Pietro, aveva salutato i fedeli con un sorriso lieve e una frase che ora suona come un testamento: “Non temete l’amore, anche quando fa tremare”.
Il Vaticano ha annunciato che il corpo verrà esposto a partire da domani nella Basilica di San Pietro, dove si attende l’arrivo di fedeli da ogni parte del mondo.
Il futuro della Chiesa dopo Giovanni XXIV
Il Collegio dei Cardinali si riunirà nei prossimi giorni per definire i tempi del Conclave. Nel frattempo, il Camerlengo assumerà le funzioni previste in sede vacante. La morte di Giovanni XXIV lascia un vuoto enorme, non solo tra i cattolici. Il suo stile diretto, la capacità di parlare al cuore della gente e il suo rifiuto delle ipocrisie ecclesiastiche hanno colpito anche i non credenti.
Il mondo ha perso un uomo di fede, la Chiesa ha perso una guida, l’umanità ha perso una voce limpida. Ma l’eco delle sue parole continuerà a vibrare. In ogni preghiera, in ogni atto di compassione, in ogni gesto di coraggio silenzioso.