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Giulia Faggella: “Pazienza e tenacia, il metal-detecting è donna”

Si sente un po’ un “maschiaccio” Giulia quando, con gli anfibi infangati e la felpona mimetica, spazzola col suo metal-detector in mezzo ai campi. Ma, in realtà, Giulia Faggella – 29 anni di Asti professione commessa in un negozio di abbigliamento – rappresenta l’anima più autentica del metal, quella che non fa differenze di genere e che, anzi, considera i requisiti basici della discliplina – pazienza e ostinazione – delle virtù prevalentemente femminili. 

La nuova testimonial di Detector Shop – volto da starlette e fisico scolpito da anni di palestra – ha scoperto la passione per la ricerca ormai un paio d’anni fa, folgorata da un paio di video su YouTube: “Sono una sportiva e adoro stare all’aria aperta – ammette – per cui il detecting mi è sembrata subito la ‘combo’ perfetta. Non sono una grande esperta di storia e quindi, quando trovo qualche reperto antico, mi rivolgo sempre a chi ne sa più di me, ma sono una persona molto curiosa e dunque la ‘fame di conoscenza’ è spesso la molla che mi spinge verso avventure sempre nuove”. 

In questo spicchio di Piemonte fare detecting è sempre molto stimolante, anche perché le campagne dell’astigiano offrono scenari ideali per questa attività, dai parchi naturali ai boschi rigogliosi fino ai campi e ai laghi che caratterizzano la complessa morfologia del basso Piemonte. 

Appassionata di armi (“Ogni tanto vado a sparare al poligono”) e di “Urbex” (“Adoro esplorare i vecchi edifici diroccati”), Giulia – nelle sue escursioni – non rinuncia mai a due compagni fissi: il suo amatissimo labrador Pakita e il Nokta Simplex, il metal che, da sempre, utilizza per le sue avventure: “E’ un apparecchio semplice da utilizzare ma molto performante – spiega – il modello ideale, considerando anche il prezzo abbordabile, per chi vuole approcciarsi a questa disciplina. In qualità di ambassador di Detector Shop ho l’opportunità di testare diversi metal ma, per il momento, non rinuncerei mai al mio Simplex”. 

Il detecting, si sa, non è una disciplina molto praticata dall’altra metà del cielo “anche se – come spiega Giulia – sui social sempre più ragazze mi chiedono informazioni dimostrando un interesse che, molto spesso, diventa pratica. Siamo ancora in netta minoranza, ma penso che sia un limite culturale perché, in realtà, tutte le donne che lo provano restano affascinate. Del resto, questo è un hobby che richiede pazienza, curiosità, intuito e tenacia… e mi pare, senza nulla togliere ai maschietti, che siano tutte prerogative di noi donne”. 

Detector Shop, marchio leader in Italia nel settore della ricerca, l’ha scelta come testimonial per la sua naturale capacità di interpretare questo hobby con grande determinazione, ma senza rinunciare alla sua femminilità: “Il mio obiettivo – conclude Giulia – è alzare sempre più l’asticella, ovvero trovare terreni inesplorati in cui poter fare ricerca. L’area di Asti, ormai, l’ho setacciata palmo a palmo e dunque mi piacerebbe molto trovare zone nuove, magari provando esperienze anche all’estero. Viaggiare mi è sempre piaciuto e un posticino per il mio metal in valigia lo trovo sempre…”. 

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